La tiroide, è una ghiandola a forma di farfalla che anatomicamente si trova nella regione anteriore del collo, al di sotto del “pomo di adamo”.

La sua funzione è regolata dall’interazione con gli ormoni TRH prodotto dall’ipotalamo e dal TSH prodotto dalla ghiandola pituitaria anteriore, come da schema:

Produce 3 ormoni tiroidei: T4, T3 (in piccola parte) e calcitonina.

I primi due ormoni hanno un ruolo fondamentale già nello sviluppo sin dalla vita fetale,  nella crescita e nella regolazione della funzione cardiaca, la termogenesi, metabolismo dei macronutrienti mentre la Calcitonina nel metabolismo osseo.

Possiamo distinguere diversi effetti degli ormoni tiroidei, in base ai tessuti bersaglio:

Effetti sul feto –> gli ormoni tiroidei sono fondamentali nello sviluppo del SNC e dello scheletro del feto, la carenza causa cretinismo (ritardo mentale) e nanismo.

Metabolismo mitocondriale –> aumento del consumo di ossigeno, aumento dell’attività della pompa Na/K ATP dipendente, aumento della termogenesi.

Muscolo cardiaco –> aumentata contrattilità e frequenza cardiaca, mediata da sintesi di fibre muscolari più forti e aumento dei recettori Beta-adrenergici.

SNC –> aumento del tono del SN simpatico, grazie all’aumentata sintesi di recettori Beta-adrenergici.

Intestino –> aumento della motilità.

Effetti sull’osso –> aumentato turnover della cellula ossea e del calcio, in ipertiroidismo causa demineralizzazione. Aumento della sintesi di eritropoietina e globuli rossi.

Metabolismo dei macronutrienti –> aumentata glicogenolisi e gluconeogenesi, aumentato turnover proteico nel muscolo scheletrico, aumentata lipolisi e ossidazione dei grassi, catabolismo del colesteorolo LDL.

Tiroide e sport: quali effetti sulla performance
Il binomio sport e tiroide è poco noto, ma si tratta invece di un legame molto significativo, che va preso in considerazione quando si pratica un’attività agonistica o amatoriale.

Una buona funzionalità tiroidea risulta indispensabile per una efficace pratica sportiva a qualunque livello.

Se la tiroide non funziona?
Scarsa resistenza, difficoltà nel recupero, intensa sudorazione, spossatezza, ad esempio possono essere sintomi di un alterato metabolismo della Tiroide.
Tuttavia anche in presenza di alterazioni tiroidee, normalmente non sussistono controindicazioni alla pratica sportiva, poiché la sintomatologia puo risolversi con adeguata terapia ed adeguata alimentazione.

Perché la tiroide può influire sull’efficacia dell’attività sportiva agonistica o amatoriale?
La ragione principale è che gli ormoni tiroidei hanno un diretto impatto sul nostro metabolismo; le loro oscillazioni si adattano allo sforzo prodotto dal nostro fisico e possono condizionare negativamente anche la performance sportiva.

In pratica, il metabolismo tiroideo viene messo sotto pressione dallo sport, e una tiroide non in “perfetta forma” potrebbe non essere in grado di provvedere alle richieste ormonali dell’organismo.

Più precisamente, durante uno sforzo intenso e prolungato la ghiandola tiroidea si adatta, diminuendo nel tempo la produzione di ormoni attivi, a vantaggio di un ormone inattivo (la reverse T3), per permettere all’organismo di sostenere lo sforzo stesso.

Ecco perché il livello di ormoni tiroidei può anche essere considerato un marker dello stato di fatica di un atleta: eventuali alterazioni della funzione tiroidea potranno essere lette come una difesa dell’organismo nei confronti di un’attività fisica ad alta intensità protratta nel tempo.

Fortunatamente, durante la fase acuta dell’esercizio fisico il nostro sistema endocrino attiva anche altre ghiandole (ipofisi anteriore e posteriore, surreni e paratiroidi, per citarne alcune) che garantiscono l’omeostasi durante l’attività fisica prolungata.

Questa compensazione organica contribuisce senz’altro a non sovraccaricare la tiroide, ma non ci esime dal prestare comunque la massima attenzione agli eventuali sintomi di un suo malfunzionamento.

Sia gli atleti professionisti, sia gli sportivi amatoriali – e soprattutto quelli non più giovanissimi – devono essere sempre valutati anche dal punto di vista della funzione tiroidea in particolare quando le prestazioni subiscono cali imprevisti, perché in questi casi non è raro riscontrare alterazioni della funzionalità, o anche vere e proprie patologie della tiroide che pregiudicano la performance e, in generale, il piacere di fare sport.

Come si ammala la Tiroide
La patologia più frequente è sicuramente quella dell’ipotiroidismo subclinico, in cui la tiroide non presenta grandi variazioni nella propria funzione: ci può essere solo una lieve alterazione del TSH, magari con presenza di anticorpi anti-tiroide positivi, che possono segnalare una tiroidite cronica autoimmune, oppure si possono manifestare delle oscillazioni legate all’eccessiva attività fisica.

Una patologia con cui lo sportivo si può a volte scontrare è l’ipertiroidismo, ovvero la tiroide che funziona troppo.

 Normalmente gli atleti si rivolgono a uno Specialista perché hanno dei sintomi tipici, quali frequenza cardiaca più elevata, dimagrimento, eccessiva sudorazione in condizioni climatiche favorevoli.
In entrambi i casi la soluzione dopo precisa diagnosi è quella della somministrazione di Ormoni tiroidei per l’ipotiroidismo e di farmaci che riducano l’attività tiroidea nell’ipertiroidismo, stabilizzando cosi il normale metabolismo Tiroide-Ipofisi-Ipotalamo.
In taluni casi si può cercare di aiutare la tiroide a produrre e metabolizzare gli ormoni con un approccio nutrizionale e di supplementazione ad hoc, con selenio, zinco, ecc.

La tiroide e peso? Che fatica perdere kg!
La difficoltà di dimagrire, nonostante una dieta attenta e la costante attività fisica, può dipendere dalla tiroide?
Mi spiace deludere, anche me stesso, ma non è così.

La tiroide non è la responsabile diretta dell’aumento di peso.

È piuttosto un atteggiamento restrittivo dell’alimentazione senza obiettivi precisi, unito a un’attività fisica intensa che tende a esaurire le energie dell’organismo e a creare squilibri.

La tiroide pertanto diventa “vittima” della situazione.
Attua un sistema “difensivo” in risposta all’eccessivo dispendio fisico, diminuisce la produzione di FT3, l’ormone tiroideo attivo in grado di aumentare il nostro metabolismo, accrescendo allo stesso tempo la produzione di reverse T3, l’ormone di “risparmio energetico”, e portando così a una sorta di blocco metabolico.
In definitiva, con uno stile di vita non equilibrato dal punto di vista del consumo energetico, spesso si riscontra una funzione tiroidea non ottimale, anche se il soggetto non soffre di patologie tiroidee.

Tendini e tiroide
La funzione tiroidea è come sappiamo molto importante per il funzionamento di tutti i nostri organi e apparati. Ultimamente, sono emerse delle novità estremamente interessanti che correlano sempre di più la funzione tiroidea all’attività sportiva.

Soprattutto in alcuni sport, dal calcio al basket, agli sport di endurance, al podismo non sono rare le situazioni di patologia tendinea, sia acuta sia cronica.
Può sembrare strano, ma in questi casi può essere consigliabile effettuare una valutazione della funzione tiroidea.
Secondo alcuni studi sembra esserci una correlazione tra la funzione tiroidea e due forme di tendinopatia : la tendinopatia scapolo-omerale e la tendinopatia achillea.

L’ormone tiroideo va a incidere sulla rigenerazione tendinea, in particolare sulla sintesi di una sostanza chiamata proto-collagene1, che è il maggior costituente dei nostri tendini.

Qualunque sia lo sport praticato, quando si verificano tendinosi, ripetute alterazioni infiammatorie dei tendini o una tendinopatia cronica, Può essere utile valutata la funzione tiroidea.
In primo luogo perché si potrebbe scoprire una patologia subclinica che non si sapeva di avere, e in secondo luogo perché il ristabilirsi della funzione tiroidea con la terapia ormonale (oppure, in assenza di patologie, con la supplementazione ad esempio di selenio, zinco e acidi grassi omega-3), può accelerare i processi di guarigione e soprattutto prevenire le recidive, molto frequenti in questo tipo di patologia.

Sport e Tiroide ? Vivono in totale simbiosi.


 
Dott. Antonio Buondonno
Spec. in Chirurgia d’Urgenza e di Pronto Soccorso.
Chirurgia dell’Obesità e del Metabolismo e della Tiroide

Un accenno in letteratura medica.
Pubmed:
Basal Hormones and Biochemical Markers as Predictors of Overtraining Syndrome in Male Athletes: The EROS-BASAL Study
Thyroid hormones and tendon: current views and future perspectives. Concise review
Influence of Thyroid Hormones on Tendon Homeostasis
Endocrine Effects of Relative Energy Deficiency in Sport
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