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Dal pensiero al movimento
10 novembre 2020
Ogni attività del nostro corpo passa attraverso un controllo nervoso, sia del sistema nervoso centrale, di quello periferico, di quello autonomo e di quello enterico.
Dando rilievo alla componente motoria, il nostro sistema nervoso centrale (SNC) ha varie aree adibite all’attivazione muscolare volontaria ed involontaria.
I muscoli striati, ovvero quelli che sottostanno ad un’attivazione neurologica volontaria, sono tutti i muscoli scheletrici e mimici.
I muscoli “lisci”, rappresentano quel gruppo muscolare a innervazione involontaria. La loro attività passa attraverso il sistema nervoso autonomo o vegetativo.
L’essere umano nei milioni di anni di evoluzione è sempre stato posto di fronte ad ostacoli, sia fisici che intellettivi. Per ora, sembra che abbia sempre trovato la via giusta per superare i vari ostacoli.
Questo per dire che il nostro essere è sempre stato abituato ad eseguire dei movimenti complessi e combinati. L’organizzazione dell’organismo umano rispecchia la complessità dei movimenti con sistemi altrettanto complicati ed intricati.
Molti sport, come anche il CrossFit, prevedono l’utilizzo di un insieme di movimenti, cosiddetti funzionali. Questi movimenti rispettano il coinvolgimento di gruppi muscolari sinergici, fino ad arrivare a coinvolgere tutta la muscolatura scheletrica.
I gruppi muscolari sinergici vengono anche definiti come catene cinetiche muscolari.
In letteratura esistono molte classificazioni e definizioni delle catene, quella che reputo essere più utile alla comprensione in questo quadro è la definizione secondo Léopold Busquet:
“Le catene muscolari sono un insieme di muscoli intimamente collegati tra loro da una specifica finalità funzionale. Queste catene sono fondamentali in quanto realizzano in modo concreto lo schema posturale elaborato a livello del cervello, come i fili che sostengono i burattini. Un buon equilibrio tra le varie catene muscolari si traduce in un buon equilibrio posturale.”
Il gesto atletico più completo e complesso del CrossFit, da un punto di vista biomeccanico, è lo snatch. Prevede il coinvolgimento di tutte le articolazioni e le catene cinetiche muscolari, infatti è un gesto atletico difficile che mostra varie limitazioni muscolari ed articolari.
Si può concludere che l’acquisizione di un gesto atletico parte dalla componente neurologica e finisce con quella muscolare. Lo stabilizzarsi delle sinapsi neurali, ovvero, memorizzare una cosa, è figlia di stimolazioni continue, come il ripetere 100 volte una poesia. Con le varie gesta atletiche la stimolazione passa attraverso l’esperienza fisica diretta, cosicché anche le catene cinetiche sono pronte a reagire come desiderato. Il benessere e la reattività muscolare passano anche attraverso un’attenta manutenzione, ovvero stretching e riposo adeguati, ed una sana ed equilibrata alimentazione.
Dott. Mario Capotosto
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